Capita molto spesso che un genitore si trovi a richiamare in maniera anche molto forte il proprio figlio a causa dei compiti non fatti oppure che non voglia più studiare pur consapevoli della fatica a causa della diagnosi di Dislessia o DSA.
Vediamo che cosa accade e che cosa possiamo fare.
Iniziamo questo post con il racconto di un genitore che ne rispecchia bene la situazione:
- La vicenda è sempre la stessa. Lui deve fare i compiti. Inizio a prenderlo con le buone, cerco di dirgli che “faremo poco” o che “finiremo subito”. Dopo tante scuse, facciamo qualcosa, anche se alla fine fa poco, troppo poco, perché abbiamo perso tanto tempo senza arrivare neppure a metà dei compiti. Così iniziamo ad innervosirci, sia io che lui, sino a quando accade che lo rimprovero in modo molto forte.
La serata finisce che i compiti non sono stati completati ed io mi sento fortemente in colpa per averlo rimproverato. Questo sentimento di colpa è sempre lo stesso ogni volta che rimprovero mio figlio. –
Nessuno vorrebbe faticare per far studiare il proprio
bambino o bambina, ma se si tratta di uno studente con Dislessia, e manca un
adeguato piano didattico da applicare anche a casa oppure un supporto di
doposcuola, questo è purtroppo quasi all’ordine del giorno.
Cosa fare quando rimprovero mio figlio
Quando il rimprovero è avvenuto, ormai non si può far nulla,
ed il senso di colpa è dietro l’angolo. Quello che però si può fare è giocare d’anticipo
per le prossime volte.
Anticipare il problema
La prima cosa da fare, quando si ha una diagnosi di DSA, è
prevedere nel Piano Didattico Personalizzato (e
qui vi spiego che cos’è e come compilarlo in 5 passi) una riduzione del
lavoro per casa affinché si studi per un massimo di 1,5-2 ore a pomeriggio.
Quando iniziate fatelo con l’esercizio più veloce, cercando di complimentarvi con il ragazzino anche per le piccole cose: se per noi riuscire in compito semplice può sembrare scontato, per lui potrebbe essere stata una grande fatica.
Quando iniziate fatelo con l’esercizio più veloce, cercando di complimentarvi con il ragazzino anche per le piccole cose: se per noi riuscire in compito semplice può sembrare scontato, per lui potrebbe essere stata una grande fatica.
Molto importante è che alle primissime avvisaglie di
nervosismo da parte di entrambi dovreste fermarmi. Riflettere che con forti o
deboli rimproveri, liti o quant’altro, di certo non si migliora l’apprendimento
di nessun bambino, soprattutto se è un bambino con Dislessia o DSA. Pensate che
delle nozioni da imposte da rimproveri o ricatti restino impresse nella mente?
Strategie didattiche come soluzione
Di certo una soluzione molto efficace è quella di adottare
strategie didattiche per Dislessia e DSA a casa.
Questo Blog, con tutti i suoi contenuti già pubblicati e
molti altri in arrivo, nasce proprio per questo motivo (seguici
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Per ringraziarti di aver letto sino alla fine vi consiglio di prendere questa guida che ti aiuterà a trovare i migliori strumenti compensativi per lo studio (li trovi qui).