
In breve: il DSM (come ICD) nasce per parlare un linguaggio comune tra figure diverse in qualifica e geografia.
Pian piano: test psicodiagnostici, statistiche e criteri hanno sostituito colloqui clinici, osservazioni e percorsi diagnostici ragionati. Con il conseguente abbassamento delle compentenze degli operatori.
Dunque, dire che un'eccessiva frequenza diagnostica sia ascrivibile al DSM 5, credo che sia un bias cognitivo vero e proprio.
Potrei portare esempi infiniti,uno tra tanti è la DIAGNOSI di ADHD.
Nei criteri diagnostici NON si parla in maniera esplicita di test da somministrare in quanto è una diagnosi clinica (e non statistica), eppure nelle diagnosi di ADHD spesso vi è un elenco infinito di test somministrati in assenza di colloqui clinici ben approfonditi.
In conclusione, con l'augurio che la compenza nell'uso degli strumenti come il DSM 5 aumenti ricordandoci che questo manuale (di certo imperfetto) serve solo per una diagnosi nosografica-categoriale: ma che dimensionalità del disturbo (eventuale), prognosi, o non-diagnosi (e si, esistono anche queste): spettano sempre e solo alla nostra acuta professionalità.
Ecco come seguire tutte le nostre novità:
http://gianlopresti.blogspot.it/p/resta-sempre-aggiornato-seguici-qui.html
Segui @GianLoPresti