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12 mar 2015

Dislessia: e tu come studi?




“Cosa fai di solito per studiare"?
Andrea, ragazzino con dislessia di seconda media, risponde:

“…leggo…poi leggo ancora fino a quando mi ricordo le cose, poi la mamma mi fa le domande”.

Vediamo l'esperienza e le risorse suggerite dalla collega Autrice del post, dott.ssa Roberta Comaglio. Una buona lettura.




Questa è una domanda che spesso rivolgo ai ragazzi con Dislessia, che seguo in studio per aiutarli a “imparare a studiare” nel modo più efficiente e meno faticoso possibile.

“Studiare” è un verbo complesso, che contiene al suo interno tanti altri verbi, ovvero tante altre attività necessarie per studiare efficacemente, tra cui sicuramente anche “leggere”.
Tuttavia studiare non significa leggere, così come correre non significa camminare.
Ai miei ragazzi con Dislessia cerco innanzitutto di dare significato allo studio facendolo proprio, rendendolo un lavoro attivo e non più passivo, come spiegato bene nel Cono dell’Apprendimento di Edgar Dale:
 



Quindi le fasi di un efficace Metodo di Studio possono essere:

1-  Leggo un paragrafo per volta; leggo con attenzione il titolo: conosco già qualcosa di questo argomento? L’ho già studiato? Di cosa parlerà il paragrafo che vado a leggere? Leggo tutto il paragrafo per avere un’idea di cosa andrò a studiare.


2- Leggo una seconda volta con più attenzione, cercando di sottolineare le informazioni importanti secondo una Gerarchia: sottolineo le cose che credo siano fondamentali in questo paragrafo, sottolineo di un altro colore le informazioni che sono importanti, ma non fondamentali, non sottolineo le informazioni che posso tralasciare.

3 - Dopo aver sottolineato, cerco di elaborare il testo personalmente, creando uno schema, una mappa colorata o anche un breve riassunto.


4 - Ora posso provare ad esporre a voce alta i concetti che ho fissato sul quaderno, dando chiaramente una sbirciatina anche al libro, non posso ricordarmi tutto subito! L’esercizio di ripetizione sarebbe preferibile farlo 3-4 volte, così da fissare alcuni concetti fondamentali. La Mappa, spesso, può essere poi utilizzata dagli studenti Dislessici anche nelle verifiche e nelle interrogazioni.



I ragazzi Dislessici, essendo tutti diversi e con caratteristiche uniche e differenti, hanno sviluppato, ciascuno, il proprio metodo di studio, integrato agli strumenti compensativi che più preferiscono: c’è chi utilizza la Sintesi Vocale, chi il correttore ortografico per i riassunti, chi fa la Mappa su un foglio e chi preferisce farla al Pc.



Un buon Metodo di Studio, per uno studente Dislessico, non può prescindere da una buona organizzazione del tempo e del materiale di studio; i miei suggerimenti sono questi:

  •  Il giorno stesso in cui l’insegnante fissa una verifica/interrogazione, valuta attentamente il materiale di studio (quante pagine devo studiare sul libro/quaderno?)
  •  Cerca di capire quanti giorni hai per studiare (non considerare i giorni con molti impegni extrascolastici o che non sei a casa!)
  • Dividi le pagine che hai da studiare per i giorni che hai disponibili (dovrebbero risultare poche pagine al giorno!)
  • Ogni giorno metti in atto le fasi del Metodo di Studio descritte sopra;
  • Il giorno prima della verifica….si ripassa tutto!!


I semplici suggerimenti qui riportati possono andare a beneficio degli studenti Dislessici e non solo, con la speranza che i ragazzi diventino sempre più autonomi nello studio e nell’utilizzo dei loro strumenti compensativi, così che il pensiero “ce la faccio da solo!” diventi una solida certezza e alimenti positivamente la loro autostima e il loro senso di autoefficacia scolastica.



Materiali Utili








Dott.ssa Roberta Comaglio
Psicologa, Master 2° Livello in
“Esperto di Disturbi dell’Apprendimento e Difficoltà Scolastiche”

AttivaMente - Studio di Psicologia e Neuropsicologia
Piazza Aldo Moro 19, 25085 - Gavardo (Bs)
cel. 349.4305513   mail: roberta.comaglio@yahoo.it