“Cosa fai di solito per
studiare"?
Andrea, ragazzino con dislessia di seconda media, risponde:
“…leggo…poi leggo ancora fino
a quando mi ricordo le cose, poi la mamma mi fa le domande”.
Vediamo l'esperienza e le risorse suggerite dalla collega Autrice del post, dott.ssa Roberta Comaglio. Una buona lettura.
Questa è una domanda che
spesso rivolgo ai ragazzi con Dislessia, che seguo in studio per aiutarli a
“imparare a studiare” nel modo più efficiente e meno faticoso possibile.
“Studiare” è un verbo
complesso, che contiene al suo interno tanti altri verbi, ovvero tante altre
attività necessarie per studiare efficacemente, tra cui sicuramente anche “leggere”.
Tuttavia studiare non
significa leggere, così come correre non significa camminare.
Ai miei ragazzi con
Dislessia cerco innanzitutto di dare significato allo studio facendolo proprio,
rendendolo un lavoro attivo e non più passivo, come spiegato bene nel Cono
dell’Apprendimento di Edgar Dale:
Quindi
le fasi di un efficace Metodo di Studio
possono essere:
1- Leggo un paragrafo per volta; leggo con
attenzione il titolo: conosco già qualcosa di questo argomento?
L’ho già studiato? Di cosa parlerà il paragrafo che vado a leggere? Leggo tutto
il paragrafo per avere un’idea di cosa andrò a studiare.
2- Leggo
una seconda volta con più attenzione, cercando di sottolineare le
informazioni importanti secondo una Gerarchia: sottolineo le cose che credo
siano fondamentali in questo paragrafo, sottolineo di un altro colore le
informazioni che sono importanti, ma non fondamentali, non sottolineo le
informazioni che posso tralasciare.
3 - Dopo
aver sottolineato, cerco di elaborare il testo personalmente, creando uno schema,
una mappa colorata o anche un breve riassunto.
4 - Ora
posso provare ad esporre a voce alta i concetti che ho fissato sul
quaderno, dando chiaramente una sbirciatina anche al libro, non posso
ricordarmi tutto subito! L’esercizio di ripetizione sarebbe preferibile farlo
3-4 volte, così da fissare alcuni concetti fondamentali. La Mappa, spesso, può
essere poi utilizzata dagli studenti Dislessici anche nelle verifiche e nelle
interrogazioni.
I
ragazzi Dislessici, essendo tutti diversi e con caratteristiche uniche e
differenti, hanno sviluppato, ciascuno, il
proprio metodo di studio, integrato agli strumenti compensativi che più preferiscono:
c’è chi utilizza la Sintesi Vocale, chi il correttore ortografico per i
riassunti, chi fa la Mappa su un foglio e chi preferisce farla al Pc.
Un buon
Metodo di Studio, per uno studente Dislessico, non può prescindere da una buona organizzazione del tempo e del
materiale di studio; i miei suggerimenti sono questi:
- Il giorno stesso in cui l’insegnante fissa una verifica/interrogazione, valuta attentamente il materiale di studio (quante pagine devo studiare sul libro/quaderno?)
- Cerca di capire quanti giorni hai per studiare (non considerare i giorni con molti impegni extrascolastici o che non sei a casa!)
- Dividi le pagine che hai da studiare per i giorni che hai disponibili (dovrebbero risultare poche pagine al giorno!)
- Ogni giorno metti in atto le fasi del Metodo di Studio descritte sopra;
- Il giorno prima della verifica….si ripassa tutto!!
I semplici
suggerimenti qui riportati possono andare a beneficio degli studenti Dislessici
e non solo, con la speranza che i ragazzi diventino sempre più autonomi nello
studio e nell’utilizzo dei loro strumenti compensativi, così che il pensiero
“ce la faccio da solo!” diventi una solida certezza e alimenti positivamente la
loro autostima e il loro senso di autoefficacia scolastica.
Materiali
Utili
- Friso G., Amadio V., Paiano A., Russo M. R.,Cornoldi C. (2011),“Studio efficace per ragazzi con DSA”, Trento, EdizioniErickson.
Dott.ssa Roberta Comaglio
Psicologa, Master 2° Livello in
“Esperto
di Disturbi dell’Apprendimento e Difficoltà Scolastiche”
AttivaMente - Studio di Psicologia e Neuropsicologia
Piazza Aldo Moro 19, 25085 - Gavardo (Bs)
cel. 349.4305513 mail:
roberta.comaglio@yahoo.it