A Cura della Dott.ssa Simona Rattà
Le nostre classi di oggi raggiungono una densità di circa 25 o più alunni per classe. Ciò comporta una grande fatica di gestione disciplinare e didattica da parte di molti docenti che riferiscono numerose difficoltà a causa di classi sempre più numerose. Il numero così elevato di bambini in una classe, con un solo docente, o con soli due docenti quando vi è la compresenza, porta a volte a concentrarsi di più sugli aspetti della disciplina, dell’ordine e della sicurezza, per controllare meglio i comportamenti socialmente indesiderati in classe.
Le misure adottate per gestire le situazioni difficili a scuola sono molto diverse. Alcune si rivelano costruttive, altre potenzialmente rischiose per lo sviluppo di ulteriori difficoltà nei propri alunni.
Le nostre classi di oggi raggiungono una densità di circa 25 o più alunni per classe. Ciò comporta una grande fatica di gestione disciplinare e didattica da parte di molti docenti che riferiscono numerose difficoltà a causa di classi sempre più numerose. Il numero così elevato di bambini in una classe, con un solo docente, o con soli due docenti quando vi è la compresenza, porta a volte a concentrarsi di più sugli aspetti della disciplina, dell’ordine e della sicurezza, per controllare meglio i comportamenti socialmente indesiderati in classe.
Le misure adottate per gestire le situazioni difficili a scuola sono molto diverse. Alcune si rivelano costruttive, altre potenzialmente rischiose per lo sviluppo di ulteriori difficoltà nei propri alunni.
Frequentemente mi capita di sentire che il banco del “bambino che disturba” si sposta sotto
la cattedra, il banco del “bambino che si
distrae e distrae gli altri” si sposta in pima fila, il banco del “bambino più in difficoltà” si sposta
vicino a quello dell’insegnante di sostegno, in posizione defilata, per recare
meno disturbo al resto della classe…
…Queste modalità, che potrebbero sembrare a noi adulti di
maggiore controllo delle situazioni potenzialmente “pericolose” a causa del
numero elevato di alunni “problematici”,
se da un lato tengono meglio a bada i comportamenti considerati disturbanti,
dall’altro possono compromettere quei comportamenti e atteggiamenti sociali che
invece sono autenticamente desiderabili, utili alla formazione della persona e
dell’individuo, come il corretto scambio e socializzazione tra coetanei.
Il rischio maggiore
di pratiche consolidate di “allontanamento”
di alcuni bambini della classe, può indebolire le dinamiche di inclusione nel gruppo
dei pari, rendendo poveri e infelici i rapporti tra compagni. Allo stesso modo,
il promuovere eccessivo conformismo e controllato gregarismo in aula rende
l’ambiente affamato e bisognoso di flessibilità e nuove possibilità di scambio.
Negare agli studenti la possibilità di comunicare, la
libertà di scegliere con chi comunicare, di seguire i propri ritmi di
socializzazione, comporta il rischio di crescere persone a disagio con se
stesse, più fragili ed emotivamente più sensibili perché incapaci di gestirsi
nella relazione con l’altro.
L’ottica di relazioni tra coetanei liberamente scelte e di
momenti socializzanti qualitativamente migliori per tutti, potrebbero rivelarsi
un’ottima risorsa per gli studenti, un’occasione sorprendentemente appagante e
formativa per la vita.
Gli ambiti di socializzazione che saranno liberamente scelti
dagli alunni, concordati con l’adulto, devono avere alla base l’idea del
momento di incontro, di condivisione, di scambio di percorsi positivi con tutti,
enfatizzando le risorse di ognuno, non le differenze. Sottolineando le
potenzialità di ciascuno, non i difetti. Elogiando i successi reciproci, non i
fallimenti.
Questi momenti di vera positiva socializzazione saranno
preziosi nella nostra classe, potranno aiutarci a confrontarci maggiormente, a
condividere esperienze e vissuti, a superare i momenti di scoraggiamento, a riflettere
insieme e collettivamente sui problemi e le possibili soluzioni, arricchendoci
l’uno con l’altro con un sorriso in più.
Dott.ssa
Simona Rattà
Psicologa Esperta in Psicopatologia
dell’Apprendimento
Sito web: www.odipa.it
- sede Roma: viale Eritrea, 43 (RM)
- sede Calabria: via Giuseppe Verdi, n. 80
Soverato (CZ)
La Dott.ssa
Simona Rattà si occupa di attività di valutazione diagnosi, intervento e
formazione sui Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), le difficoltà scolastiche e di comportamento
in età evolutiva.
Psicologa
–Ordine degli Psicologi della Regione Calabria, sezione A, numero 1220
Esperta in
Psicopatologia dell’Apprendimento
-Laurea in
Psicologia con voto 110/110 e Lode -Università degli studi di Roma "La
Sapienza"
Socio AIRIPA
(Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia
dell’Apprendimento) e AID (Associazione Italiana Dislessia).
Dal 2014
Specializzanda in Psicoterapia Cognitiva Comportamentale presso PTS – Roma
Per saperne
di più: http://www.odipa.it/chi-siamo.html
- Gruppo su Facebook “Disturbi Specifici di Apprendimento: parliamone insieme”: https://www.facebook.com/groups/238490692924973/
- Pagina youtube: https://www.youtube.com/user/ODIPAapprendimento