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9 gen 2014

Perchè mio figlio è dislessico?



Una spiegazione scientifica ad un esempio pratico
DI
Gianluca Lo Presti
 
Ogni genitore,come ogni insegnante, che studia con suo figlio, o con il proprio studente, con Dislessia, ha ben presente quella situazione in cui pur leggendo più volte un testo, o ripetendo più volte un argomento, il proprio figlio non riesca ne a leggere bene nonostante l'esercizio e neppure ad apprendere i concetti detti e ridetti. 

Molto spesso i genitori mi domandamo: "Ma perchè mio figlio è dislessico?"


Prima di tutto, sembra scontato ma è sempre bene ripeterlo, la dislessia non si diagnostica ne a scuola ne a vista, ma servono approfonditi, specialistici e seri controlli (qui presento il nostro manuale per la diagnosi di DSA).

Chiariamo però subito che la Dislessia non una malattia, dunque non si cura; e che solo se sei intelligente puoi anche essere dislessico, dunque il ragazzino con dislessia ha necessariamente anche un buon funzionamento intellettivo (che non si valuta solo con i test).
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Per rispondere alla nostra domanda a livello informale prima di tutto possiamo iniziare con una metafora di Cooper, un dislessico, il quale disse: "Io non ho la dislessia. Io sono dislessico, se non fossi dislessico non sarei io".

Dunque è come avere gli occhi chiari, o gli occhi scuri. E' un fatto di predisposizione neurobiologica, mista anche ad certa una percentule (dal 35% al 75%) di ereditarietà familiare. Sempre a livello informale, possiamo aggiungere che è un qualcosa che può capitare a tutti, e magari, molti sono dislessici, o discalculici, ma non è mai venuto fuori: voi per via di aver compensato adegutamente una difficoltà di grado lieve, oppure perchè, purtroppo, gli si attribuivano le difficoltà scolastiche solo allo scarso impegno, alla sua emotività, oppure al suo comportamento.


Il punto di vista tecnico
Qui risulta più complicato rispondere.
Il problema è che, in effetti, abbiamo tanti studi, ma nessuno che ci dica con chirezza che cosa causi la dislessia. Di certo vi è il coinvolgimento di una componete genetica (gene DYX1C1 crom 5; gene KIAA0319 e DCDC2 crom 6; gene ROBO1 crom 5, vedi Fisher e Franks, 2006), ma questo, con i mezzi scientifici di cui disponiamo oggi, ancora non ci aiuta.


Andando un pò oltre con le citazioni scientifiche, in questa sede composta da moltissimi genitori, insegnanti, ma anche specialisti, vi vorreri portare un esempio quotidiano spiegato attraverso un recente lavoro di ricerca.


Iniziamo con l'esempio:

Il genitore, come l'insegnante, passa ore intere o pomeriggi uno dopo l'altro, a far apprendere il materiale da studiare. Se legge il ragazzino da solo, e dopo si ripete il tutto, la ripetizione appare sconessa oppure assente. Però se legge il genitore, o l'insegnante, il concetto sembra essere più fluido.



DIAGNOSI DISTURBI SPECIFICI APPRENDIMENTO SCOLASTICO di Vio, Tressoldi e Lo Presti, Erickson, Link
Spiegazione secondo lo studio recente, quello condotto da Emily Underwood e pubblicato il 6/12/2013 su Scienze (vol 342, N°6163, p.1158):
E' assodato che la dislessia sia un disturbo dell'apprendimento che colpisce l'abilità di lettura, e che non sia associata a deficit della vista, dell'udito, o intelligenza.
Invece, il disturbo della lettura (Dislessia) sembra essere più il risultato di una sottile ma significativa modalità di elaborazione neuropsicologica delle informazioni sulle parole che vengono lette ai fini di apprendimento. 
Questo nuovo studio suggerisce che i ragazzini con dislessia, pur avendo una normotipica capacità di assimilare i concetti, in realtà appare compromessa la loro capacità di accedere alle informazioni delle parole che si cerca di studiare attraverso la lettura.

Dunque il problema sembra porsi, sia in entrata: se usiamo la via della lettura per apprendere; e sia in uscita.
Per esempio: leggere le parole "soleggiato e marittimo" è più semplice che leggere le parole "dirgibilista e volovelismo" perchè le prime (soleggiato e marittimo) le abbiamo "apprese" con facilità in passato essendo ad alta frequenza d'uso e dunque mentre le vediamo, il nostro sistema neuropsicologico della lettura (magazzino lessicale) le riconosce e le legge.
Cosa che avviene con difficoltà con le altre due parole (dirigibilista e volovelismo) di cui abbiamo bisogno più tempo e più attenzione per leggerle correttamente.
Dunque, mentre leggiamo, dobbiamo "richiamare" la parola (o le sillabe) che stiamo leggendo per leggerla.
Per concludere con una messa in prova: noi leggiamo "dirigibilista" in maniera cinque volte con più facilità di come il ragazzino con dislessia non legga "soleggiato".

Noi siamo avvantagiati. E visto che per essere alla pari, non ragioniamo mettendo in svantaggio noi, ma mettendo alla pari il ragazzino con dislessia con i seguenti suggerimenti.



Allora cosa fare, un suggerimento
Accertato attraverso il percorso di diagnosi specialistica (qui ho scritto come avviene questa procedura diagnostica) che vi sia una Dislessia Evolutiva, e capito sia la diagnosi funzionale (consapevolezza fonologica? abilità visive? abilità fonologiche? abilità lessicali?) ed il grado lieve, medio o grave, allora potremo mettere in atto ua o più di queste procedure:
Leggi i suggerimenti Social Network QUI
- Leggere al posto del ragazzino, visto che il processo di lettura autonoma non gli permette di apprededere agevolmente, ma quando ascolta migliora nettamente:
- Usare mappe contattuali e farli usare durante le interrogazioni: questo, oltre essere previsto per legge (DM 5669, 12/7/2011), è da inserire anche nel PDP (qui ho scritto di come fare il PDP in 5 passi).
- Utilizzare le modalità dispensative e compensative,  di cui in parte suggerite in questa tabella: compensativi/dispensativi a scuola.




Parliamo di Dislessia e DSA insieme
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In questo video parlo in maniera generale di Dislessia, DSA e ADHD (qui ho scritto un post sul "perchè mio figlio è impulsivo e disattento?")



In questo video, approfondisco la Dislessia ed i DSA in maniera più chiara: segni precoci, aspetti legislativi, e come possiamo aiutare questi bambini a scuola.



In questo ultimo video, invece, sono in una trasmissione televisiva e parlo di Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia con esempi pratici coinvolgendo l'intervistatrice.




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Un saluto a tutti