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4 ott 2013

Disturbi Specifici di Apprendimento: Criteri diagnostici Ministero della Salute





A cura di:
 Fonte: Consensus Conference DSA, Istituto Superiore di Sanità di Sanità, 2011



Premessa
Ai fini della diagnosi di DSA si assumono i criteri diagnostici ICD-10, modificatiin alcune loro parti come viene definito nelle raccomandazioni in risposta ai quesitiA1 e A2 sotto riportate. Ove non sono state segnalate modifiche, i criteri ICD-10 sono adottati integralmente. Si precisa in particolare che rimane immodificato ilcriterio di esclusione del ritardo mentale (quoziente intellettivo, QI, inferiore a 70,valutato con un test standardizzato somministrato individualmente).

A1.1 Si raccomanda, ai fini della diagnosi di DSA, di considerare con maggiore flessibilitàil criterio della discrepanza rispetto al QI.

A1.2 Si raccomanda, ai fini della diagnosi di DSA nelle condizioni di maggiore complessitàintellettiva, per esempio con risultati di QI borderline (QI compreso tra 70 e 85),di utilizzare per l’esame del livello intellettivo strumenti di misura multicomponenziali,poiché il profilo cognitivo generale è più informativo del semplice livello di QIper la formulazione della diagnosi.

A1.3 Si raccomanda, ai fini della diagnosi di DSA, di enfatizzare la discrepanza delle prestazionirispetto alle prestazioni attese per il livello di scolarità del soggetto.


• Criterio della discrepanza•
Secondo l’ICD-10 (International statistical classification of diseases and related health problems,classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale dellasanità)1 è richiesto che il livello delle prestazioni nelle prove di lettura, scrittura o calcolo sia significativamente inferiore a quello atteso in base alla scolarità e al livello intellettivo.Nella pratica tale criterio è stato applicato secondo due approcci, di seguito riportati, il secondodei quali più frequentemente adottato nei paesi europei:! calcolare valori standard sia per il livello intellettivo sia per le prestazioni scolastichee richiedere che la differenza tra i due valori rispetti un cut-off che di solito èposto a 1 o 2 deviazioni standard o errori standard! porre dei cut-off sia per il livello prestazionale (solitamente posto a un massimo di–1, –1,5 o –2 deviazioni standard, oppure al 10° o 5° percentile rispetto alle medieper età o scolarità) sia per il livello intellettivo (solitamente posto a un minimo di85 punti di QI).La prima soluzione permette la fluttuazione dei livelli prestazionali verso l’alto e verso ilbasso, cioè permette la diagnosi di DSA anche nei casi in cui il livello prestazionale nonsia al di sotto dei livelli medi per l’età, nel caso il QI sia particolarmente alto; viceversa,permette di diagnosticare un DSA anche con livelli di QI più bassi di 85, nel caso i punteggiottenuti alle prove sulle abilità scolastiche rispettino la discrepanza con il QI. Questasoluzione si basa sull’assunto che il livello di abilità scolastica sia prevedibile a partire dallivello intellettivo.La seconda soluzione non richiede di riferirsi a una ben determinata relazione tra livellointellettivo e livello delle abilità scolastiche. Tuttavia, il fatto di escludere dalla diagnosisoggetti con QI inferiori a 85, anche in presenza di livelli prestazionali molto bassi, sottintendeil presupposto che le basse prestazioni in quei casi siano di natura diversa rispettoa quanto avviene per soggetti con QI pienamente nella norma (essendo i casi di ritardomentale comunque esclusi dalla categoria diagnostica in quanto appartenenti ad altracategoria, il problema si pone per i soggetti con QI compreso tra 70 e 85, la cosiddettafascia borderline). Dunque, pur se in modo meno esplicito, anche questa posizione si ispiraall’assunto che un livello intellettivo basso è di per sé giustificazione di prestazioni inlettura, scrittura e calcolo al di sotto della norma. In base a questo principio, sembrerebbequindi lecito differenziare due tipologie di “lettori lenti”: quelli con una significativadiscrepanza rispetto al livello intellettivo e quelli con prestazioni non discrepantirispetto al QI.Tuttavia l’uso di tale criterio appare discutibile sulla base delle prove di letteratura prodottenegli ultimi 20 anni, riportate sinteticamente di seguito per singolo disturbo. Per una trattazionepiù estesa si rimanda al documento di analisi delle prove di letteratura disponibileall’indirizzo http://www.snlg-iss.it/cms/files/Allegato_CC_DSA.pdf.Si segnala infine che i nuovi orientamenti diagnostici, contenuti nelle proposte di revisionedel DSM-IV (per la stesura del DSM-V), sembrano ridimensionare il ruolo da attribuire al quozienteintellettivo e prevedono di modificare sostanzialmente il criterio A per la diagnosi deidisturbi specifici dell’apprendimento.

• Dislessia •
Dagli studi condotti su lingue sia opache sia trasparenti emerge in modo concorde che nonci sono differenze sostanziali tra bambini con difficoltà di lettura discrepanti e non discrepantiper QI comunque nella norma, né rispetto al profilo cognitivo (salvo alcune ovvie differenzenelle prestazioni intellettive), né rispetto alla risposta al trattamento2-7. Differenziarei dislessici sulla base del loro QI ha pertanto una scarsa validità empirica, dal momentoche nel confronto tra gruppi di soggetti con DSA distinti per essere discrepanti e non discrepantinon emergono differenze significative. Inoltre il profilo cognitivo generale è risultatopiù informativo del semplice livello di QI per la formulazione della diagnosi.L’utilizzo del QI nell’applicazione del criterio della discrepanza produce incertezza diagnosticaa causa delle problematiche legate alle proprietà psicometriche (attendibilità, stabilità)delle variabili misurate e alla metodologia della misurazione del test intellettivo utilizzato.Pertanto le diagnosi di dislessia effettuate con il criterio di discrepanza rispetto al QIappaiono meno attendibili e meno stabili nel tempo8-13. Per una trattazione più estesa sirimanda al documento di analisi delle prove di letteratura disponibile all’indirizzohttp://www.snlg-iss.it/cms/files/Allegato_CC_DSA.pdf.

• Disortografia •
Non sono disponibili studi che indaghino la validità del criterio della discrepanza nella diagnosidi disortografia, attraverso il confronto delle problematiche disortografiche in soggetticon diverso livello intellettivo14-16. Pertanto si assumono anche per la disortografia le provescientifiche prodotte per la dislessia (vedi paragrafo precedente). Per una trattazione piùestesa si rimanda al documento di analisi delle prove di letteratura disponibile all’indirizzohttp://www.snlg-iss.it/cms/files/Allegato_CC_DSA.pdf.

• Discalculia •
Gli studi a disposizione confermano la scarsa validità del criterio della discrepanza, per cui,come già discusso per la dislessia (alla cui trattazione si rimanda), non ci sono differenzesostanziali tra bambini con difficoltà di calcolo discrepanti e non discrepanti per QI e le diagnosieffettuate con il criterio di discrepanza appaiono meno attendibili e meno stabili neltempo per problematiche legate alla natura e al tipo di test intellettivo utilizzato.Nello specifico gli studi condotti sulla discalculia evidenziano che le difficoltà matematichenon sono semplicemente funzione di un basso livello cognitivo, perciò è ancora più utile ricorrereal criterio basato sul cut-off prestazionale17-19.Le prove di letteratura convergono nel suggerire l’utilizzo, oltre che di criteri legati ai livelliprestazionali, di criteri basati sul tipo specifico di difficoltà, con la maggioranza degli autoriconcordi nel proporre come cruciali i fatti numerici o il processamento numerico19-21.Infine la caratteristica della persistenza del disturbo è unanimemente considerata essenzialee gli autori degli studi finora condotti invitano a individuare i criteri maggiormente idonei. Disturbi specifici dell’apprendimentoa evidenziarla17,20,22-24. Per questo motivo si propone la raccomandazione per la ricerca.In sintesi, dunque, per la discalculia l’analisi dei profili prestazionali e del loro andamentonel tempo è più informativa della discrepanza rispetto al QI. Per una trattazione più estesasi rimanda al documento di analisi delle prove di letteratura disponibile all’indirizzo http://www.snlg-iss.it/cms/files/Allegato_CC_DSA.pdf.A1.4 Si raccomanda, ai fini della diagnosi di DSA, di ricorrere per le funzioni scolasticheesaminate ai criteri di cut-off suggeriti dal manuale diagnostico ICD-10, ove nondiversamente specificato, non essendo disponibili indicazioni sull’uso dei cut-off prodottedalla ricerca scientifica.

A cura di: Gianluca Lo Presti
Fonte: Consensus Conference DSA, Istituto Superiore di Sanità di Sanità, 2011






Per approfondire: Vio, Tressoldi, Lo Presti, 2012, Diagnosi dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento Scolastico, Erickson (link)
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