Il bambino con Dislessia sperimenta spesso l'insuccesso. E' invitabile. Con che filosofia fargli affrontare le difficontà che spesso affronta ogni giorno?
Proviamo a cambiare il nostro punto di vista, partendo da noi stessi.
Ci dispiace moltissimo quando non siamo all'altezza di un compito o di un problema, è legittimo rimanerci male, ma questo non vuol dire non essere bravi in assoluto o non fare al meglio il proprio lavoro o non essere degno del proprio risultato.
Lo stesso vale per il bambino con dislessia e la sua, spesso carente e bassa, autostima.
Cerchiamo di discutere con lui spiegandogli che se noi tutti non riusciamo in una cosa, concerne solo quella cosa e non coinvolge assolutamente tutta la sua persona o tutte le sue capacità; se va male un compito o esercizio, non significa pregiudicare l'intera attività che abbiamo svolto o che stiamo svolgendo.
Semplicemente vuol dire che abbiamo determinate caratteristiche, e che possiamo, con i mezzi a disposizione (dispensativi o compensativi) e la motivazione che ci caratterizza, andare fieri di ciò che stiamo facendo con impegno, con studio e, perchè no, con la nostra fatica.
"Siamo tutti FALLIBLE HUMAN BEING"
Albert Ellis
"Siamo tutti FALLIBLE HUMAN BEING"
Albert Ellis
Un cordiale saluto
Gianluca Lo Presti