Ascoltando i
nuovi genitori e colleghi che incontro ogni giorno e leggendo le storie di
molti altri nei gruppi web sui DSA (qui il nostro
gruppo “DSA: domande & risposte”), noto con dispiacere che capita con
troppa frequenza di esperienze deludenti nello stilare ed applicare un PDP a
scuola per Dislessia o Disturbi Specifici di Apprendimento.
In questo
post vorrei raccontare la nostra meravigliosa esperienza in questo tipo di
incontri sperando che quanto segue possa essere utile agli Esperti in Dislessia
e DSA che ogni giorno conducono gli incontri a scuola. Ecco i 4 punti:
La prima cosa che facciamo è conoscere chi sono i docenti, la loro disciplina e le difficoltà che mostra il ragazzino in quella specifica disciplina.
In questo
primo momento è bene condurre il gruppo al fine di far indicare i punti
salienti evitando lunghi elenchi negativi.
Obiettivo 1 è quello di conoscere il loro punto di vista con le relative difficoltà
oggettive creando sin da subito un rapporto di relazione informale.
Graifici Illutrativi del caso |
Meglio se
accompagnati con esempi pratici su come spiega un concetto il bambino con
dislessia visto il suo basso accesso al repertorio lessicale, il perché ha il
disturbo specifico di apprendimento, ed eventualmente, le sue difficoltà negli
altri DSA.
Obiettivo 2 è quello di far comprendere in modo semplice e pratico, senza teorie, le difficoltà
oggettive del bambino.
Il terzo momento è quello in cui, usando le tecnica di
colloquio inclusivo di gruppo, con ogni insegnante ci raccordiamo su come
aiutare il bambino nella propria materia.
Obiettivo 3 è dare
strategie pratiche, fattibili e verificabili nel tempo. Nel frattempo,
solitamente una delle mie colleghe oppure un docente, inserisce nel PDP tutti
questi accorgimenti (ecco
come fare il PDP in 5 mosse con file da scaricare).
Il quarto punto è costituito dal riassumere tutta la
situazione, chiarire dubbi, dare risorse. In questo momento solitamente
spedisco una mail al referente con tutti i suggerimenti web che sono venuti
fuori durante la lezione.
Obiettivo 4 verificare che tutti sia chiaro e
fattibile, incoraggiare a fare domande e porre dubbi, sta alla nostra competenza
rispondere a tutte le incognite proposte.
“Ingrediente” più importante
L’aspetto di
maggiore rilevanza è però fuori elenco.
Posso dire
con un una ragionevole cognizione di causa, spesso carente: la relazione. Bisogna creare un rapporto informale con i docenti, darsi
del tu, ascoltare i loro problemi (ricordiamoci che in classe non hanno solo il
bambino con DSA), porsi sullo stesso livello, guidarli lasciandosi guidare in
un crescendo reciproco di suggerimenti: prendiamo appunti quando ascoltiamo
qualcosa di interessante, elogiamo il lavoro positivo svolto e vi posso
assicurare che dopo i nostri suggerimenti saranno accolti con maggior enfasi.
Questi piccoli eventi sono una parte meravigliosa di questo lavoro, in molte scuole della
Sicilia in cui oggi vantiamo stretti contatti, abbiamo introdotto la regola di
portare una torta ogni volta che ci vediamo per un nuovo o vecchio Piano Didattico
Personalizzato.
Ciò non c’è scritto in nessun manuale, ma è un modo come un altro per umanizzare un incontro fatto da persone a servizio dei nostri studenti con Dislessia e DSA.
Ciò non c’è scritto in nessun manuale, ma è un modo come un altro per umanizzare un incontro fatto da persone a servizio dei nostri studenti con Dislessia e DSA.
Scrivi la tua esperienza nei commenti: quali sono i risultati che ottieni dopo gli incontri a scuola per stilare il PDP?
Con un
cordiale saluto