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17 ott 2014

Condurre un incontro a scuola per Dislessia in 4 momenti utili





Ascoltando i nuovi genitori e colleghi che incontro ogni giorno e leggendo le storie di molti altri nei gruppi web sui DSA (qui il nostro gruppo “DSA: domande & risposte”), noto con dispiacere che capita con troppa frequenza di esperienze deludenti nello stilare ed applicare un PDP a scuola per Dislessia o Disturbi Specifici di Apprendimento.



In questo post vorrei raccontare la nostra meravigliosa esperienza in questo tipo di incontri sperando che quanto segue possa essere utile agli Esperti in Dislessia e DSA che ogni giorno conducono gli incontri a scuola. Ecco i 4 punti:

La prima cosa che facciamo è conoscere chi sono i docenti, la loro disciplina e le difficoltà che mostra il ragazzino in quella specifica disciplina.

In questo primo momento è bene condurre il gruppo al fine di far indicare i punti salienti evitando lunghi elenchi negativi.

Obiettivo 1 è quello di conoscere il loro punto di vista con le relative difficoltà oggettive creando sin da subito un rapporto di relazione informale.



Graifici Illutrativi del caso
Il secondo passo, oltre che presentarci in brevissimo, è esporre il caso con le nostre osservazioni specialistiche. Porto anche dei grafici, gli stessi che inserisco nelle relazioni, al fine di illustrare con più chiarezza la situazione del bambino.

Meglio se accompagnati con esempi pratici su come spiega un concetto il bambino con dislessia visto il suo basso accesso al repertorio lessicale, il perché ha il disturbo specifico di apprendimento, ed eventualmente, le sue difficoltà negli altri DSA.

Obiettivo 2 è quello di far comprendere in modo semplice e pratico, senza teorie, le difficoltà oggettive del bambino.



Il terzo momento è quello in cui, usando le tecnica di colloquio inclusivo di gruppo, con ogni insegnante ci raccordiamo su come aiutare il bambino nella propria materia.

Obiettivo 3 è dare strategie pratiche, fattibili e verificabili nel tempo. Nel frattempo, solitamente una delle mie colleghe oppure un docente, inserisce nel PDP tutti questi accorgimenti (ecco come fare il PDP in 5 mosse con file da scaricare).



Il quarto punto è costituito dal riassumere tutta la situazione, chiarire dubbi, dare risorse. In questo momento solitamente spedisco una mail al referente con tutti i suggerimenti web che sono venuti fuori durante la lezione.

Obiettivo 4 verificare che tutti sia chiaro e fattibile, incoraggiare a fare domande e porre dubbi, sta alla nostra competenza rispondere a tutte le incognite proposte.




“Ingrediente” più importante


L’aspetto di maggiore rilevanza è però fuori elenco.

Posso dire con un una ragionevole cognizione di causa, spesso carente: la relazione. Bisogna creare un rapporto informale con i docenti, darsi del tu, ascoltare i loro problemi (ricordiamoci che in classe non hanno solo il bambino con DSA), porsi sullo stesso livello, guidarli lasciandosi guidare in un crescendo reciproco di suggerimenti: prendiamo appunti quando ascoltiamo qualcosa di interessante, elogiamo il lavoro positivo svolto e vi posso assicurare che dopo i nostri suggerimenti saranno accolti con maggior enfasi.

Questi piccoli eventi sono una parte meravigliosa di questo lavoro, in molte scuole della Sicilia in cui oggi vantiamo stretti contatti, abbiamo introdotto la regola di portare una torta ogni volta che ci vediamo per un nuovo o vecchio Piano Didattico Personalizzato.
Ciò non c’è scritto in nessun manuale, ma è un modo come un altro per umanizzare un incontro fatto da persone a servizio dei nostri studenti con Dislessia e DSA.


Scrivi la tua esperienza nei commenti: quali sono i risultati che ottieni dopo gli incontri a scuola per stilare il PDP?



Con un cordiale saluto